Le origini
Ugo (Hugo) Joseph Schiff, uno dei padri fondatori della chimica moderna, nacque a Francoforte sul Meno il 26 Aprile 1834, da una famiglia ebraica di commercianti della media borghesia. Fu ottavo di dieci fratelli, dei quali tuttavia solo quattro, Moritz, Hugo, Bertha e Clementine raggiunsero l'età adulta [Collezione Schiff].
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I primi studi
Studiò chimica e fisica a Francoforte con Böetteger e Löwe [Collezione Schiff], proseguì poi gli studi a Göttingen, dove si laureò nel 1857 come allievo di Wölher [Betti], in un clima di grande rinnovamento scientifico e culturale. Friedrich Wölher infatti, allievo a suo volta di Berzelius a Stoccolma, seguendo la via aperta dal maestro, era stato il primo a sintetizzare da materia inorganica una molecola organica, l'urea; in questo modo aveva confutato la teoria della "vis vitalis" (la presunta "forza vitale" insita nella materia organica) dimostrando che tra composti organici e inorganici non c'era alcuna diversità di ordine metafisico, dato che gli uni erano trasformabili negli altri [Manzelli, Costa, Fontani 1999]. Nasceva così la chimica organica e si apriva la strada a un nuovo tipo di ricerca scientifica.
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Karlsruhe e la fuga dalla Germania
Ugo Schiff partecipò giovanissimo al congresso di Karlshrue dove ebbe modo di ascoltare le tesi di Cannizzaro e dove era presente anche Mendeleev [McPherson]. Espatriato dalla Germania fin dal 1856 (tornò a Göttingen solo per la laurea) [Guareschi], dopo un soggiorno a Berna, dove fu Libero Docente [Pellizzari] e Incaricato nell'Università, dal 1862 si trasferì in Italia, seguendo il fratello maggiore Moritz [Betti], fisiologo affermato e tra i primi divulgatori, in Germania, delle idee di Darwin.
Le ragioni di tale allontanamento dalla Germania sono attribuibili sia alle origini ebraiche della famiglia, che alle idee politiche socialiste dei due fratelli [Guareschi]; si dice infatti che Ugo, che aveva partecipato insieme al fratello Maurizio (più grande di dieci anni) ai moti insurrezionali del 1848, fosse amico e corrispondente di Karl Marx [Pellizzari] [Poggi].
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Schiff arriva a Firenze
In Italia Schiff inizialmente fu per due anni "aiuto" all'insegnamento di chimica all'Università di Pisa finché nel 1864 il Ministro della Pubblica Istruzione Carlo Matteucci lo chiamò a ricoprire la prima cattedra di Chimica a Firenze [Betti]. Infatti presso il Regio Museo di Firenze un corso di chimica era stato formalmente istituito nel 1807, ma in realtà, dopo la rinuncia nel 1808 di Giuseppe Gazzeri a causa dell'inadeguatezza dei locali prescelti, l'insegnamento della disciplina non era mai stato avviato [Gelsomini 1988]. Schiff quindi, a tutti gli effetti, fu il primo docente di chimica del Regio Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento di Firenze, la futura Università.
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Le ricerche
Tranne due anni passati a Torino (1877-79) in cui ricoprì le cariche di Professore di Chimica Generale e Direttore del Laboratorio Farmaceutico [Betti], Schiff rimase a Firenze per tutta la sua carriera, lunga cinquant'anni: dal 1864 fino al 1915, anno della morte. Le sue ricerche si indirizzarono alla chimica organica e inorganica, alla chimica-fisica, alla chimica analitica, alla chimica mineralogica e alla chimica delle sostanze naturali [Guareschi]. Importanti i suoi studi sugli eteri borici, sui glucosidi e l'arbutina, sul tannino e sull'acido gallico, sugli ossiacidi aromatici e l'asparagina, sui derivati dell'urea [Rolla]. Sviluppò anche l'analisi poi applicata da Sörensen per il dosaggio degli aminoacidi nelle urine [Rolla]. Un'altra scoperta importante fu il cloruro di tionile.
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Le Basi di Schiff
Ma il nome di Schiff è noto in tutto il mondo per le basi che portano il suo nome, le "basi di Schiff", e per il reattivo fucsinico o "reattivo di Schiff".
Le basi di Schiff, prodotti della reazione tra ammine aromatiche e aldeidi aromatiche, hanno ancora oggi importanti applicazioni, sia in campo sintetico che in ambito medico e biologico (sono utilizzate ad esempio nella determinazione delle transaminasi).
Il reattivo di Schiff è utilizzato in tutto il mondo in
ambito istologico per la Reazione PAS (Periodic Acid-Schiff) in cui si evidenziano patologie a carico dei tessuti grazie a una reazione istochimica che porta alla formazione di una leucobase di Schiff intensamente colorata. Inoltre è impiegato tra l'altro anche per determinare la sequenza di frammenti del DNA.
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L'Azotometro
La sua proverbiale parsimonia, fondata su tre "principi": Tutto ciò che non sia apparecchio di precisione si può improvvisare - Non si deve comprare ciò che si può fare da sé - Si deve recuperare ciò che può ancora servire- lo portò a costruire in proprio, spesso migliorandoli, molti apparecchi e strumenti di laboratorio [Grassini]. Tra questi, il più importante e innovativo è l'azotometro, che porta anche il suo nome: azotometro di Schiff.
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La Gazzetta Chimica Italiana
Ugo Schiff scrisse nel corso della sua carriera circa quattrocento articoli scientifici su prestigiose riviste italiane e internazionali, quali "Liebig Annalen der Chemie" e "Berichte der Deutschen Chemischen Gesellschaft". Pubblicò inoltre tre libri, tra cui un manuale di chimica. Nel 1870 fu tra i soci fondatori della Gazzetta Chimica Italiana; sulla prima pagina della rivista, conservata alla Biblioteca di Scienze dell'Università di Firenze, è riportato un suo testo olografo con l'elenco dei sottoscrittori, Schiff infatti fece anche da segretario della seduta [Fiorentini, Parrini].
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Le onorificenze
Ebbe lauree ad honorem da varie Università italiane ed estere e fu socio di numerose e prestigiose Accademie e Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali. Nel 1871 fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia. Alla sua morte, l'8 Settembre 1915, la Nazione di Firenze gli dedicò l'intera terza pagina. Gli annali dell'Università annotarono: "oggi è mancato Ugo Schiff, il decano dei nostri professori" [Collezione Schiff].
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Schiff: un padre fondatore
Schiff a Firenze fu un iniziatore, come lo era negli stessi anni Cannizzaro a Palermo e come lo sarebbe stato Ciamician a Bologna. Non solo a Firenze, ma in tutta l'Italia, fu un punto di riferimento imprescindibile per un'intera generazione di studiosi [Betti]. Fu corrispondente e amico di molti importanti chimici europei, tra cui Friedrich Konrad Beilstein, Heinrich Limpricht, Guglielmo Köerner, Georg Lunge, Hans Landolt e Emil Fischer [Collezione Schiff].
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Le radici della chimica e i nuovi Istituti
Colto, ben al di là dei confini della propria disciplina, Schiff conosceva, oltre all'italiano, al tedesco e al francese, l'ebraico, il greco e il latino [Betti]. Benché il suo interesse primario fosse la ricerca scientifica e la chimica in tutte le sue applicazioni, tanto che proseguì l'attività didattica fino agli ottant'anni, si dedicò anche ad aspetti umanistici legati alla sua disciplina. Si occupò di storia della chimica, di didattica delle materie scientifiche e di riorganizzazione del'insegnamento universitario. Si interessò alla storia del Regio Museo fiorentino, di cui ricostruì le origini. Per tutta la vita si adoperò affinché l'Istituto di Studi Superiori divenisse Università [Betti]. Cercò spazi più adeguati per l'insegnamento della chimica e per i laboratori e, dopo averli individuati nella "Palazzina dei Servi" di via Gino Capponi, ne curò personalmente, fin nei dettagli, la trasformazione architettonica e l'allestimento [Collezione Schiff]. In questo modo poté organizzare un Istituto tra i più moderni e funzionali del tempo, al pari delle più grandi Università europee [Betti].
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L'impegno civile e sociale
Attivo nella vita culturale e civile della città, fu tra i soci fondatori del giornale socialista l' "Avanti!" [Avanti, 1915]. Fedele fino alla fine alle sue idee di uguaglianza sociale e solidarietà, destinò il suo intero patrimonio all'istituzione di una fondazione per distribuire sussidi a operai fiorentini divenuti inabili al lavoro in seguito a incidenti o malattie [Collezione Schiff]. Questo istituto, la "Fondazione Ugo Schiff", ha operato fino al 1984, favorendo il reinserimento nel tessuto produttivo di decine di migliaia di persone in condizioni di emarginazione o con disabilità fisiche o mentali [Colli 2011]. Schiff istituì anche un premio di laurea a suo nome per la migliore tesi sperimentale in chimica pura. Il premio di laurea è stato conferito annualmente fino al 1952 [Collezione Schiff].
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Gli allievi e i successori
Benché in Italia, a partire dal dopoguerra, la memoria di questo grande personaggio sia parzialmente caduta nell'oblio, forse a causa delle origini tedesche o per le idee socialiste [Tidwell], Ugo Schiff, tedesco ma fiorentino d'adozione, è stato il fondatore della scuola chimica fiorentina e uno dei più importanti chimici a cavallo tra ‘800 e ‘900. Sotto la sua guida e supervisione, tramandata come particolarmente severa e intransigente [Betti], hanno studiato e lavorato molti tra i maggiori chimici italiani del primo Novecento: il suo successore Angelo Angeli (candidato per nove volte al Nobel per la chimica), l'assistente Pietro Biginelli (scopritore della reazione di Biginelli), Mario Betti (professore all'Università di Bologna), Icilio Guareschi (professore all'Università di Siena e poi Torino), Luigi Balbiano (professore di chimica farmaceutica a Roma), Arnaldo Piutti (professore a Sassari e Napoli e fondatore dell'Istituto Farmaceutico di Napoli), Pietro Saccardi (Professore di Chimica e Farmacia e poi rettore dell'Università di Camerino), Guido Pellizzari (professore all'Università di Genova e di Firenze), Guido Cusmano (professore all'Università di Sassari e Pisa), Adrian Ostrogovich (Professore di Chimica a Bucarest e Cluj Napoca), Arrigo Mazzucchelli (Chimico al Laboratorio dell'Istituto Superiore di Sanità), Ugo Monsacchi (Chimico alle Fonderie di Follonica), Ettore Pons (Direttore del Laboratorio chimico Comunale di Firenze), Guido Bargioni, etc.. Dalla scuola di Schiff si è originata una cerchia studiosi di primissimo livello che ha esportato il suo insegnamento nelle maggiori Università italiane e nel mondo dell'industria.
Schiff morì l'8 Settembre 1915. Le esequie furono semplicissime, come da sua volontà. I suoi resti riposano al cimitero di Trespiano, a Firenze, insieme a quelli della moglie e della madre.
La Collezione Schiff, conservata al Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze, racconta attraverso gli oggetti e gli scritti originali l' eredità chimica di questo grande personaggio.
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Bibliografia |
Altri siti dedicati a Ugo Schiff |
http://www.cift.it/modules.php?name=Gallery (sezione Hugo Schiff a Firenze e la Chimica moderna)
Musei di Chimica in Italia |
Museo di Chimica della Sapienza di Roma
Museo di Chimica dell'Università di Genova
Museo di Chimica dell'Università di Bologna
Collezioni di Chimica dell'Università di Cagliari
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Ultimo aggiornamento
05.01.2022